Le statue della Basilica

Ultima modifica 23 settembre 2020

A duecento anni dalla costruzione della Basilica di S.Pietro in Riposto, il nove aprile 2010 sono state collocate sul frontespizio cinque statue in pietra di Comiso raffiguranti S. Giovanni Evangelista, S. Pietro, S. Paolo, S. Andrea e il Redentore, che ne arricchiscono ed abbelliscono il prospetto; ciò realizza, in parte, la volontà espressa dal progettista e dai costruttori del tempo.  
La prima considerazione che sorge spontanea è l’apprezzamento per il modo in cui la Comunità ripostese, in un momento di grave crisi economica, sia riuscita ad esprimere la propria volontà di migliorare ed abbellire l'elemento architettonico più significativo della città.
Quando duecento anni orsono, con l'accrescersi della popolazione, si rese evidente che la chiesa della Madonna della Lettera era diventata insufficiente ad accogliere i fedeli, venne avanzata la possibilità di realizzare una nuova chiesa e venne individuato il sito attuale.   
La resistenza dei proprietari terrieri venne finalmente vinta e nel 1808 furono avviati i lavori di costruzione della Basilica.
Il prospetto della Basilica "S. Pietro” in Riposto, tranne che per le dimensioni e numero delle navate (tre anziché cinque), è identico a quello della Basilica di S.Giovanni in Laterano di Roma. La Basilica venne aperta al culto il 22 dicembre 1818 e dedicata ai Santi Pietro e Paolo; completata nel prospetto e terminata cupola nel 1860, rimaneva incompleta, poiché le statue da collocare sul frontespizio, già predisposto ad accoglierle, non furono realizzate.        
Nel 1967 il tempio fu elevato a “Basilica minore di S. Pietro". Negli anni a seguire furono tentati vari esperimenti di gara per la realizzazione delle statue; nel 1870 la gara andò deserta e nel 1873 fu infruttuosa. In entrambe le gare le statue erano previste in pietra calcarea di Siracusa; quell'obiettivo non venne raggiunto e quindi fu abbandonato.
Si deve al Signor Alfio Arcidiacono, ex dipendente del Comune di Riposto, nell'anno duemilasei, il rilancio dell'idea di abbellire la Basilica con la collocazione di nove statue. Il programma trovò anche l'entusiastica condivisione di Mons. Stefano Pavone, in quel momento arciprete parroco della Basilica e dopo anche dal successore Don Agostino Russo.       
Viene presentato il progetto all'Ufficio Tecnico della Curia Vescovile di Acireale, che però approva la collocazione di cinque statue e non di nove. L'iter progettuale prosegue alla Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Catania fino alla tanto desiderata approvazione.
Per volere della Soprintendenza viene indetta una gara di appalto, dove vengono invitate quattro ditte a realizzare un bozzetto della statua di S. Pietro. Un’apposita commissione sceglie la ditta Anzalone Vincenzo di S. Cataldo, che inizia la realizzazione delle statue avvalendosi dell'apporto artistico di due scultori: il professore Leonardo Cumbo e Peter Porazik.     
Le statue prendono forma sotto la costante supervisione dell'Architetto Teresa Pidatella e del Professore Giuseppe Cristaudo, consulente artistico della parrocchia, con l'alta sorveglianza della Soprintendenza ai monumenti di Catania e l'instancabile attività dell'Arciprete Don Agostino Russo.         
L'opera è stata avviata con il provvidenziale apporto economico di cinque donatori: Di Martino Angelo,  imprenditore; Fresta e figli, imprenditori; Galeano Giambattista, ex dipendente del Comune di Riposto; Patti Filippo, notaio; e da un anonimo di Riposto. Il completamento dell'opera all'Amministrazione comunale di Riposto, si deve all'Architetto Teresa Pidatella che ha rinunciato al suo onorario, ai tantissimi cittadini che hanno dato il loro spontaneo e generoso contributo e alla determinazione del Signor Alfio Arcidiacono che ha guidato in prima persona la raccolta fondi.